Lire 20 arg. Elmetto o cappellone.

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    20 lire Arg. Vittorio Emanuele III - "elmetto o cappellone"
    Moneta o medaglia.

    portata alla luce da Crype

    Moneta commemorativa emessa per il decennale della fine della Prima Guerra Mondiale il 24 maggio del 1918.
    Dritto:
    Testa del Re volta a sinistra con elmetto, contornato a sinistra da: VITT • EM • III • RE • Sul bordo a destra dietro il collo i nomi dell'incisore (A • MOTTI • INC •) e dell'autore (G • ROMAGNOLI •).
    Verso:
    Particolare di un fascio littorio con parte della scure sormontata da testa leonina. Sulla scure il motto su sette righe: MEGLIO • VIVERE • UN GIORNO • DA • LEONE • CHE • CENTO • ANNI • DA • PECO-RA • Alla sinistra del corpo del fascio littorio su 3 righe l'indicazione del valore e il segno di zecca (L • 20 R).
    Sulle legature del fascio l'indicazione della data di coniazione su due righe (MCMXXVIII e A • VI) e della data di commemorazione (MCMXVIII).

    Caratteristiche tecniche:
    Metallo:argento 600
    Diametro 35,5
    Peso 20g
    Bordo rigato
    Allineamento moneta ↑O↓
    Incisore: Attilio Silvio Motti (incisore capo della zecca)
    Autore del disegno: Giuseppe Romagnoli

    tiratura ufficiale 3 536 250 le monete ritirate dalla circolazione sono state ufficialmente 664.000
    ritirate ufficialmente 664.000

    Le monete hanno sempre avuto un fascino che vanno al di là del loro valore economico. Avere fra le mani una moneta del passato e sapere che quella moneta è stata usata per sfamarsi, divertirsi o per vestirsi, ci fa l'effetto di una macchina del tempo tascabile, e ci trasporta a ritroso in un viaggio anche molto lungo o molto breve, ma sempre affascinante e coinvolgente.
    Secondo le disposizioni delle leggi attuali, questo forum non dovrebbe pubblicare monete che abbiano una età superiore ai 50 anni.
    Ma il ritrovamento casuale di questa moneta mi dà lo spunto di parlare un po di numismatica una passione che spesso si intreccia con il nostro hobby. Questa moneta inoltre ha la caratteristica di essere stata emessa per celebrare un anniversario molto caro a noi italiani.

    La fine della Prima Guerra Mondiale il 24 maggio del 1918.[/size][/size]


    Questa moneta commemorativa del decennale della vittoria della Grande Guerra, pur essendo comune è anche molto ricercata e -purtroppo- ne abbondano i falsi.
    Per giudicare correttamente bisognerebbe confrontare con un pezzo "nuovo di zecca" uscito or ora dalla zecca medesima.
    A mio parere veramente difficile. Anche il peso delle monete ritenute vere, varia non poco (19,94 - 19,98 - 20,10 - 20,28 ed anche 20,84) trattandosi di una moneta, e pure il diametro subisce spesso delle variazioni (35,5 - 35, 6 - 35, 9) senza contare le diciture ufficiali di quelle considerate vere e autenticate.
    Purtroppo se noi facciamo una ricerca accurata troveremo che molte case numismatiche rilasciano perizie che messe a confronto risultano seppur in minimi particolari differenti.
    Questo aspetto ha portato anche a riconii che pur essendo originali numismaticamente vengono trattati come "fake". Per il valore poi dobbiamo confrontarci con valori che vanno dai 50 ai 1700 euro secondo il grado di conservazione. Fake o non fake, in ogni caso valgono secondo il valore dell'argento.

    Come nasce questa moneta?
    Dopo la Grande Guerra fu progettata l'emissione di una moneta d'argento da 20 Lire perché era troppa la lacuna fra il pezzo da 10 lire e quello da 50 lire.
    Per ragioni di economia si decise di coniarla con un titolo di 800 (tenere presente che durante il Regno le monete d'argento erano solitamente 835). Inoltre si optò per un grande diametro e uno spessore più sottile per difenderla dalle falsificazioni.
    Venne incaricato Giuseppe Romagnoli di studiare la nuova moneta e vennero approntate delle prove di punzone per "provare" la durezza della pasta ai diversi titoli. Non si voleva ricadere nella sfavorevole accoglienza che avevano avuto i precedenti pezzi da 20 Lire (Littore1927); pezzi che essendo larghi e sottili avevano un suono poco "argentino". Vennero approntate delle prove di punzone per provare la durezza della pasta ai diversi titoli: 800, 718, 600.
    Venne adottato il titolo 600 e portato il peso a 20 g., in questo modo i due pezzi in circolazione (Littorio e Elmetto) avrebbero avuto lo stesso valore intrinseco.


    Moneta o medaglia?
    Abbiamo parlato di questa moneta in argento ma come ho già avuto modo di dire abbondano i fake e non è facile distinguere le varie caratteristiche degli originali.
    Forse l'amico crepe ha fatto stimare la sua e crede di avere fra ile mani un "pezzo" vero anche se di poco valore osservandone lo stato di conservazione.
    Potrei parlarvi di tanti piccoli particolari che la vera moneta dovrebbe avere o non avere. Ma sinceramente occorrerebbe un trattato di diverse pagine.

    Molti numismatici seri per non cadere nella trappola di una certificazione poco veritiera preferiscono chiamarla "MEDAGLIA".
    Guardate questa tratta della mia collezione non sembra proprio vera?
    Eppure è un riconio celebrativo!



    Edited by piermaska - 4/6/2015, 12:03
     
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0 replies since 4/6/2015, 10:43   982 views
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